In giro per l'Italia

Fabio Morelli allenatore portieri Monterosi vincitore girone G di serie D

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FABIO MORELLI ALLENATORE PORTIERI MONTEROSI VINCITORE GIRONE G DI SERIE D

Fabio Morelli è nato a Roma il 6 luglio del 1983. Iniziò il suo percorso da portiere nei primi calci della società Banca di Roma, fino al 91. A seguire esordienti del Monterotondo Scalo, dal 91 al 95, e dal 95 al 99 milita nei giovanissimi e allievi della Roma.
Poi a seguire Monterotondo Calcio, Romulea, Cisco Collatino, Cisco Roma, Lupa Frascati, Torbellamonaca, poi Pomezia Vis Artena, Bassano Romano, Fregene, Monterosi, Fonte Nuova. Chiude con il calcio giocato a maggio del 2013 e iniziò dopo poco ad allenare i piccoli amici della Polisportiva De Rossi, per poi passare all’Atletico 2000 nel Settore agonistica.
Dal 2016 al 2018, il passaggio alla Vigor Perconti come allenatore e responsabile dei portieri agonistica; dalla stagione 2018 è responsabile portieri 1^ Squadra Monterosi Fc.


 
Mister avete appena raggiunto la matematica certezza della Lega Pro, che annata è stata quella del Monterosi?
Un’annata stupenda, indimenticabile! La Società Monterosi ha costruito un qualcosa di stupendo, che nasce dall’amarezza della sospensione del campionato 2019-2020, quando a otto giornate dalla fine eravamo a –2 dal Grosseto poi promosso in Lega Pro. Siamo ripartiti con ancor più voglia e determinazione, l’unico obbiettivo era andarsi a prendere ciò che avevamo capito che non era più un sogno ma un qualcosa che stava diventando sempre di più realtà.

La serie D è un campionato difficile, ancor di più il girone G, un girone ricco di trasferte che per distanze è paragonabile ad un campionato professionistico. Proprio per questi motivi, quanto è stato complicato gestire e organizzare il vostro lavoro?
Sicuramente è stata dura, sono state diverse le settimane che abbiamo giocato la domenica, il mercoledì e di nuovo la domenica. Essendo poi un girone “anomalo”, dove sono presenti sei squadre laziali, sei squadre campane e ben sei società sarde, potrete capire che gli stessi viaggi incidono parecchio da ogni punto di vista sulla nostra programmazione settimanale. Già la serie D inizia ad essere un campionato vicinissimo ai professionisti, a mio giudizio questo girone per i motivi elencati ancor di più.

Mister descrivici il tuo gruppo portieri e se hai una settimana tipo:
Il gruppo di lavoro è composto da quattro portieri, Alessio Salvato 2001, Carlo Maria Torelli 2002, Edoardo Coluccia 2002 e Francesco Tocci 2002. Sono quattro profili di ottima prospettiva, con Salvato e Torelli che rispetto agli altri possiedono un pochino più d’esperienza. Ho avuto la soddisfazione di poter condividere la scelta del gruppo portieri con il direttore Emiliano Donninelli, tre dei quattro ragazzi li conoscevo molto bene e non è stato difficile inserirli nella mia metodologia di lavoro. Siamo partiti nella preparazione estiva il 2 agosto con Salvato e Torelli, ad ottobre la Società ha deciso di inserire lo svincolato Coluccia e a dicembre Tocci. Tutto ciò a dimostrazione del grande sacrificio e dell’ambizione maturata nelle ultime due stagioni dal nostro gruppo dirigenziale che vista l’emergenza pandemica, ha deciso di non lasciare proprio nulla al caso.     
Non ho una settimana tipo prestabilita, proprio per tutti i motivi che ti ho elencato prima. Ai ragazzi ho dato una base tecnica e fisica che viene completata da un lavoro specifico in base al periodo e all’avversario che incontriamo. Ritengo fondamentale allenare la tecnica nel portiere, possono essere esercizi di tecnica podalica, esercizi per la presa, esercizi tecnici per il tuffo, ma il mio credo è anche questo. Tenendo conto di una settimana dove si gioca la domenica e poi la domenica successiva, con tutto lo staff siamo così organizzati:
Lunedi riposo, martedì seduta pomeridiana, mercoledì doppio, mattino e pomeriggio. Al giovedì allenamento di pomeriggio, il venerdì al mattino, la rifinitura del sabato mattina ed eccoci pronti per la partita di campionato della domenica.

Nei dilettanti molte società decidono di riempire la casella del fuoriquota, utilizzando anche la figura del portiere. Tra tutte queste anche il Monterosi ha fatto questa scelta, tu Fabio sei favorevole o contrario in merito?
Onestamente io ho smesso di giocare proprio per questo motivo. Nelle mie ultime stagioni da portiere, sono state diverse le volte che il mister di turno mi lasciava in panchina, magari dispiaciuto, per cercare di risolvere “il problema” fuoriquota. Sono dell’idea, come dico sempre ai miei portieri, che se un portiere merita di giocare, va fatto giocare a prescindere dalla sua età anagrafica. Un altro errore da non compiere è non avere la giusta pazienza, il non avere un “giudizio equilibrato” soprattutto quando il nostro portiere è giovanissimo. C’è anche da dire che vista la selezione che abbiamo fatto qui a Monterosi con il Direttore, non mi posso davvero lamentare dei miei giovani portieri.


Dal punto di vista dell’Analysis, come studi i vostri avversari e soprattutto come analizzi le prestazioni dei tuoi portieri?
In merito allo studio degli avversari, abbiamo nello staff un match Analyst che si occupa di fornirci tutto ciò di cui ho e abbiamo bisogno. Abbiamo filmati e spezzoni anche del nostro lavoro, partite ed allenamenti dove penso sia importante analizzare con tutto il gruppo portieri anche gli interventi tecnici non corretti, in modo da non riproporli in seguito. È stata mia abitudine in questa stagione riunirli il martedì; normale che se alla domenica poi qualcosa andava storto, preferivo tornare da subito a lavorare su campo, ritornando a parlare di cosa potevamo fare di meglio in quella situazione in mezzo alla settimana.

Mister, cosa ti ha spinto a percorrere il percorso da preparatore dei portieri e quali sono i tuoi obbiettivi professionali a breve e lungo termine?
Già quando ero piccolo avevo l’impronta del leader, questa mia caratteristica, abbinata alla passione verso il ruolo del portiere, mi hanno portato fino a qua. Non mi pongo limiti e non penso a quello che mi riserverà il futuro, voglio solo godermi il presente e continuare a lavorare sodo giorno dopo giorno. Ho avuto il merito di crederci fin dall’inizio, ho lasciato un posto fisso negli uffici dell’Ambasciata brasiliana di Roma a dimostrazione di come volessi che il calcio potesse diventare il mio lavoro. Siamo sulla strada giusta e questo gratifica me stesso e chi ha creduto in me.

Fabio a chi vuoi dedicare quest’annata e questo splendido e meritato traguardo?
Ci terrei a ringraziare i miei genitori Antonella e Sergio. Una dedica speciale alle mie care nonne, a loro che mi guardano da lassù. Spero di averle rese orgogliose e fiere di me.

 
Siamo ai saluti finali Mister. Grazie per il tempo che ci hai dedicato e a questo punto ci vediamo in Lega Pro.
Sono io che devo ringraziare Apport per lo spazio riservato e per l’impegno quotidiano dell’Associazione per tutti noi preparatore dei portieri. Grazie infinite davvero.  

 

 

Intervista realizzata da MATTEO DELLA BARTOLOMEA