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Lettera del Presidente

Lettera del Presidente

Finalmente l'obbligatorietà....

Il 13 giugno 2018 rimarrà una data storica per gli allenatori dei portieri.  La FIGC ha sancito l’obbligatorietà nei quadri tecnici delle società della figura dell’allenatore dei portieri.
Tale obbligatorietà scatterà per i club professionistici dalla stagione 2019-2020 e dalla successiva per i dilettanti.

Questo è il raggiungimento da parte di APPORT di un altro importante obiettivo, che da sempre il consiglio dell’associazione ha perseguito fin dalla nascita dell’associazione e che finalmente ci allinea agli standard europei e riconosce la professionalità dell’allenatore dei portieri.
Purtroppo però in Italia una degli sport preferiti è il salto sul carro dei vincitori.Nei giorni immediatamente successivi tutti, anche coloro che di questo obiettivo non si sono mai interessati, pur di poter sentirsi importanti si sono arrogati meriti per questo riconoscimento.

In una società che viaggia così veloce la memoria è troppo spesso a breve termine. Ma in questo caso penso che rispolverare quanto successo negli anni scorsi possa servire un po’ a tutti.
APPORT nasce nel 2002 e da subito Il nostro primo presidente Enio Quintavalle inizia a muoversi con gli organi responsabili del calcio per ottenere una scuola di formazione e il riconoscimento della figura.
I preparatori dei portieri vengono dai più ancora percepiti come quelli che fanno fare 2 salti e fanno 4 calci in porta ai portieri e si sente spesso rispondere che se venisse istituita una scuola e una figura per gli allenatori dei portieri la si dovrebbe fare anche per difensori, centrocampisti e attaccanti.
Ma Enio non molla e continua nella sua opera di sensibilizzazione e di valorizzazione della nostra figura, organizzando stage di confronto che hanno il solo scopo di colmare le lacune formative degli organi preposti.
Negli anni successivi qualcosa si muove e si inizia a percepire che l’allenatore dei portieri è una figura tecnica importante e chi ha sostituito Quintavalle alla guida dell’associazione ha continuato in questo importante solco tracciato.

Si è arrivati dapprima all’istituzione dell’albo degli allenatori dei portieri e solo dopo qualche anno alla creazione di corsi di qualificazione per arrivare alla obbligatorietà. Manca ancora qualche piccolo tassello per completare il percorso ma a breve anche questo sarà fatto.

Ho letto da qualche parte che la formazione dei portieri in Italia ha qualche problema perché fino a qualche anno fa nel nostro paese i portieri stranieri non venivano acquistati. Questa ritengo sia una affermazione che non tiene conto della valutazioni numeriche di andamento del calcio attuale.
Se analizziamo i numeri della serie a vediamo come solo il 30% dei giocatori schierati siano italiani, ma se analizziamo i soli portieri il la percentuale sale al 60%.
A questo punto la riflessione che viene da fare è: ma siamo proprio così sicuri che il livello degli allenatori dei portieri italiani sia così scarso?

Voglio chiudere con una provocazione … Visto l’andamento sempre più specialistico che sta avvenendo anche negli sport e il livello tecnico attuale che richiede una grande velocità di esecuzione rispetto al passato non sarebbe veramente il caso che soprattutto nei settori giovanili si iniziasse a pensare agli allenatori dei difensori, dei centrocampisti e degli attaccanti per avvicinare il 30% generale al 60% dei portieri?

Claudio Rapacioli